La sue tele ispirate dalla luce ed ai colori intensi della nostra terra erano attese da tempo a Reggio Calabria.
L'artista Maria Malara, già presente con alcuni dipinti a Palazzo Crupi, aveva avuto un importante successo a Roma, dove la sua arte è stata apprezzata nelle importanti gallerie di Art studio tre, presso la Federazione Artisti italiani, la Compagnia degli artisti e degli autori, a Cento pittori di Via Margutta, ma mancava da Reggio, la città dove è nata, da troppo tempo.
L'occasione buona, però, è stata la Cerimonia di consegna dei Premi Rhegium Julii 2018, in un anniversario importante, quello dei cinquant'anni dell'Associazione, ed occorreva una chicca per suggellare una serata prestigiosa che si connotava per l'alto di livello di cultura.
Ed ecco Maria Malara, la prescelta per una esposizione incantevole: otto tele dal tocco pittorico delicato e trascendente che ha arricchito l'ingresso alla platea del Teatro Cilea, coniugando letteratura ed arte in una simbiosi di bellezza straordinaria.
Maria Malara, biologa, con la segreta passione per l'arte e la poesia, ha frequentato numerose botteghe d'arte e diverse associazioni. Ha avuto come madrina l'artista francese Hughet Girauds, allieva di Matisse. Con lo pseudonimo Mabaler ha fatto parte della "Piccola accademia di Lagado".
Attratta dal surrealismo, simbolicamente rappresentato dall'acqua, ha vissuto la sua esperienza creativa affondando la sua ispirazione nei colori della sua terra, del suo mare, senza dimenticare le influenze che lasciava nel suo animo la bellezza di Roma e il paesaggio mistico dell'Umbria.
Le sue pennellate non sono state mai aggressive e le sue immagini appena sfumate esigono una vita che trascende il reale per fare posto all'armonia della natura e del vissuto. Emerge costante il tentativo dell'artista di muoversi verso spazi infiniti alla ricerca di nuovi approdi. Le suggestioni del suo viaggio amplificano i suoi tentativi di allungare la presa verso nuovi orizzonti, quasi un tentativo di guardare di là dalla siepe, per scoprire "ciò che non siamo , ciò che non vogliamo" di montaliana memoria.
Non a caso quest'artista fa emergere, di tanto in tanto, i suoi giacimenti interiori, versi delicati e struggenti che amano esprimere la delicatezza del suo sentire.
Maria Malara ha partecipato con successo a diverse esposizioni e vinto numerosi premi.