Giovedì 31 ottobre, alle 17.30, presso l'aula magna dell' Istituto Galileo Galilei, il Prof. Giuseppe Ferreri terrà una conversazione dal titolo emblematico: La rivoluzione dello sguardo: stili pittorici o difetti visivi?
L'incontro sarà introdotto da Pino Bova e sarà supportato da immagini audiovisive.
L'argomento apre scenari molto interessanti anche dal punto di vista medico-scientifico.
Di recente i neurologo Noel Dan con studi mirati ha affermato che non è certo, ma è molto probabile che una percezione diversa della realtà dovuta a difetti visivi abbia influenzato l'arte di alcuni pittori.
Tale affermazione ha suscitato un vespaio di polemiche, ma su questa tesi sono trovati d'accordo numerosi ricercatori che hanno raccolto prove che sembrano confermare l'effettiva presenza di disturbi visivi in alcuni pittori.
Gli strali della critica dei neurofisiologi sono stati rivolti soprattutto a quella corrente pittorica conosciuta con il nome di "Impressionismo". L'impressionismo al suo apparire ha suscitato polemiche roventi perchè ha scardinato tutte le regole pittoriche precedenti, ma, stando agli studi di oculisti e neurologi col pallino dell'arte questo stile pittorico è stato determinato da prosaici problemi alla vista come miopia e cataratta.
Alla base dell'arte degli impressionisti non ci sarebbe infatti l'abbandono consapevole dei particolari per rappresentare la realtà, quanto la difficoltà a vedere bene da lontano.
Gli studi si sono poi ulteriormente allargati coinvolgendo altri pittori la cui opera è stata senza dubbio messa in rapporto ad anomalie visive che i pittori si ostinavano a non voler curare ed il loro stile peggiorava con il progredire della malattia.
Di queste problematiche parlerà il prof. Ferreri anche alla luce della sua personale esperienza.