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di Anna Foti

Lo ha iniziato ma non ha potuto completarlo. Era il 1817 e lei, già provata dalla malattia, non risparmiando energie, scrisse fino alla fine, consegnando ai posteri un'opera incompiuta che conferma, come i precedenti sei romanzi* tra i più noti e rappresentativi della letteratura inglese divenuta universale, lo spessore e la capacità di sguardo critico sul suo tempo di Jane Austen. "Sanditon"** è il titolo dell'opera non finita che, tuttavia, non resta relegata né sconosciuta. Pubblicata postuma nel 1871, con i suoi 12 capitoli sospesi, lo scorso anno è divenuta una serie televisiva di otto episodi, sceneggiata dallo scrittore britannico Andrew Davis e diretta da Olly Blackburn, Lisa Clarke e Charles Sturridge.

La scrittrice britannica Jane Austen (Steventon 16 dicembre 1775 - 18 luglio 1817), è a ragion veduta annoverata tra le dieci scrittici  britanniche che hanno segnato la storia con il loro contributo all'emancipazione della donna, in secoli in cui la donna viveva nell'invisibilità e nella subalternità, in cui scrivere, firmare, guadagnare per conto proprio senza dipendere prima dal padre e poi dal marito, era considerato disdicevole e scandaloso. Nel paese di Shakespeare, Stoker, Stevenson, Wordsworth, Coleridge, Bysshe Shelley, Byron, con Jane Austen  anche altre donne come Mary Wallstonecraft, Mary Shelley, Charlotte Brontë, Emily Brontë, Virginia Woolf, Agatha Christie, fino alle contemporanee Doris Lessing (premio Nobel per la Letteratura nel 2007 e deceduta nel 2013), J. K. Rowling e Zadie Smith. Un contributo ad un cammino di civiltà che ciascuna di queste scrittrici ha offerto con passione e dedizione, sondando l'animo umano e la storia dell'epoca e spingendo lo sguardo sempre oltre. Prova ne è "Sanditon" di Jane Austen, nonostante sia un romanzo incompiuto.

In onda lo scorso autunno su Laeffe nella versione italiana, l'omonima miniserie televisiva - ispirata ad un'opera che Jane Austen ambienta sulla costa piuttosto che nella tradizionale campagna inglese - ha entusiasmato il pubblico, complice il talento già noto di Andrew Davis (premio BAFTA Academy Fellow nel 2002), autore anche delle sceneggiature per le serie targate BBC dei romanzi austeniani "Pride and Prejudice" nel 1995 e "Sense and sensibility" nel 2008. Davis, partendo dal prologo che Jane Austen fece in tempo a scrivere, brillantemente sviluppa una storia coinvolgente che, nel rispetto del manoscritto originario, non riserva un vero e proprio finale. Almeno non in questa prima stagione. Si spera ci sia un seguito ma intanto il pubblico austeniano è in attesa della serie antologia "Modern Austen", ambientata a San Francisco e ispirata ai sei romanzi canonici*, presto in onda sulla rete statunitense CW.

Ma torniano a Sanditon e agli otto episodi, girati prevalentemente nella contea dell'Inghilterra meridionale di Somerset, che hanno saputo appassionare e raccontare un'epoca -  quella della reggenza (dal 1811 al 1820) del principe del Galles Giorgio IV, subentrato al padre Giorgio III riconosciuto inabile al governo -  attraverso gli occhi di una fanciulla Charlotte Heywood (Interpretata da Rosa Williams). Cresciuta in una famiglia umile nella campagna di Willingden, nel Sussex, con un padre contadino e amante della lettura, la giovane Charlotte va incontro alle esperienze di una vita in società quasi improvvisamente. Sanditon, negli ambiziosi progetti di Tom Parker (Khris Marshall), località destinata a diventare una meta balneare di successo, è per la giovane approdo e nuova partenza di una vita alla quale, proveniente dal tranquillo villaggio, è certamente ansiosa di andare incontro. Lo fa con l'entusiasmo e l'impeto della sua età, riuscendo a portare bagliore e gentilezza anche dove inizialmente ci sono ombre e ostilità. E' il caso di Sidney Parker (Theo James), giovane inaridito da un precedente doloroso abbandono e dedito agli affari che tuttavia, a dispetto della apparenze di gentiluomo burbero e indifferente, nel corso della storia e grazie alla vicinanza di Charlotte, rivela un lato profondamente amabile, generoso e, infine, anche capace di sacrificare il proprio bene per quello della famiglia.

Lo spirito libero di Charlotte si manifesta anche nell'amicizia stretta con Georgiana Lambe (Crystal Clarke), da tutti vista soltanto come una giovane e bella ereditiera baciata da una fortuna che se la sua pelle non fosse stata mulatta non sarebbe stata così stigmatizzata. Nata da una schiava riscattata da quella condizione in ragione del matrimonio con il padrone, un gentiluomo inglese inviato per affari nelle Indie Occidentali, Georgiana, secondo i pregiudizi del tempo, mai sarebbe stata considerata alla stregua delle altre donne, ancorché destinate al matrimonio, per essere mantenute o per accrescere il patrimonio del marito nel caso ne avessero ereditato uno, e a non potersi comunque creare autonomamente alcuna fortuna senza destare scandalo e imbarazzo. Dunque una donna con una posizione ancora più scomoda. In una società assuefatta all'assenza di amore in materia di matrimonio, risulta davvero impossibile poterne cogliere la presenza in una relazione tra un gentiluomo e una schiava.

Adesso rimasta orfana, Mrs Lambe avrebbe dovuto solo cercare un marito che, con quel patrimonio cadutole dal cielo, non sarebbe affatto stato difficile trovare. Un patrimonio certamente legittimo ma che l'ipocrisia del tempo non ha salvato, dandolo in pasto a invidie e facili e superficiali giudizi.

Mrs. Griffiths was a very well-behaved, genteel kind of woman, who supported herself by receiving such great girls and young ladies, as wanted either masters for finishing their education, or a home for beginning their displays. - She had several more under her care than the three who were now come to Sanditon, but the others all happened to be absent. - Of these three, and indeed of all, Miss Lambe was beyond comparison the most important and precious, as she paid in proportion to her fortune. - She was about seventeen, half mulatto, chilly and tender, had a maid of her own, was to have the best room in the lodgings, and was always of the first consequence in every plan of Mrs. Griffiths. (Chapter XII Sanditon www.janeausten.it)

Mrs. Griffiths era una donna beneducata e distinta, che si manteneva ospitando ragazze di buona famiglia e signorine che avevano bisogno di insegnanti per completare la loro istruzione, e di una casa per cominciare il loro ingresso in società. Ne aveva parecchie di più, affidate alle sue cure, delle tre che erano ora a Sanditon, ma le altre erano, per un motivo o per l'altro, tutte assenti. Di quelle tre, e in realtà di tutte, Miss Lambe era senza paragoni la più importante e preziosa, dato che pagava in proporzione alla sua ricchezza. Aveva circa diciassette anni, era mezza mulatta, freddolosa e delicata, aveva una cameriera personale, avrebbe avuto la stanza migliore della casa, ed era sempre al primo posto nei progetti di Mrs. Griffiths. (Capitolo XII, Sanditon www.janeausten.it)

Affidata a Sidney Parker dal defunto padre e suo grande amico, Georgiana arriva a Sanditon e viene affidata a Mrs. Griffiths. Lo scrittore Andrew Davis, attento conoscitore dello spirito ironico e intraprendente delle protagoniste austeniane, sceglie per la giovane meticcia arrivata a Sanditon, il ruolo di donna indipendente nel pensiero e ben conscia dei pregiudizi atavici, coltivati a distanza verso gli schiavi e adesso declinati per colpire anche chi dalle colonie giungeva in Inghilterra, che la attendono. Dunque in capo alle donne è ancora la sfida delle convenzioni sociali per scardinare le discriminazioni dovute al genere e alla classe sociale e adesso anche per il colore della pelle e le origini. In questa storia, gli albori della società multietnica, gravida di nuove sfide di civiltà, uguaglianza e libertà.

Georgiana, infatti, affronta con decisione ipocrisie e convenzioni, non senza pagare un altissimo prezzo: lo paga non solo in quanto donna con l'ardire di pensare con la propria testa e di cercare l'amore piuttosto che un matrimonio conveniente, libertà favorita dalla sua condizione di ricchezza; paga un prezzo altissimo anche in quanto - per la prima volta nei romanzi austeniani - donna mulatta che non accetta di essere considerata per questo inferiore e di dovere sposare necessariamente un gentiluomo inglese.

Il suo è un fare assai ruvido e spigoloso che cela fermezza e lucidità dinnanzi ad una società che con insuccesso simula di accoglierla e che invece la giudica anche in base allo stesso parametro per il quale non può esimersi dal tenerla in considerazione: il suo ingente patrimonio di centomila sterline.

E' il personaggio austero di Lady Denham, forte del suo patrimonio più che del suo orgoglio di donna, a provocarla al pranzo in suo onore. Asserisce (non chiede) che con il suo patrimonio Georgiana sia certamente in cerca di un marito. Incline ad essere proprietà di un uomo, essendo figlia di una schiava che lanciando sul padrone un incantesimo aveva guadagnato nel matrimonio una facile e comoda scappatoia, Lady Denham non dubita che quello sia il suo obiettivo. Un'umiliazione inferta in pubblico e alla quale Mrs Lambe reagisce con risolutezza, tacciata di essere saccente: «Non desidero diventare proprietà di un uomo, Lady Denham. Mia madre era una schiava ma essere abituati a qualcosa e gradirla non è lo stesso», ribatte con decisione.

Una altezzosità e una impertinenza indotta, nella quale Charlotte, animata da un'indole generosa e uno spirito altrettanto audace nonostante l'inesperienza, riconosce tutta la forza e dirompenza di un atto di assoluta e legittima autodeterminazione. Charlotte e Georgiana diventeranno, per questo, amiche confidenti e complici.

Indispettita dalla pronta replica di Georgiana, Lady Denham chiama in causa Charlotte, considerando anche lei a Sanditon in cerca di un giovane con titoli e sostanze che la sposi e la mantenga.  «So che nessuno si aspetta che le giovani abbiano delle opinioni  - risponde Charlotte - ma credo che la signorina Lambe faccia bene a dare valore alla propria indipendenza, come voi alla vostra. Vi sbagliate. Non ho alcuna intenzione di sposarmi e se dovessi scegliere un marito, la ricchezza non conterebbe. Un matrimonio non dovrebbe basarsi sull'affetto e sull'amore reciproco? Senza parità di affetto, il matrimonio potrebbe diventare una sorta di schiavitù», incalza la giovane, introducendo il tema dell'Amore mai sfiorato da Lady Denham propensa tuttavia a dispensare proclami sul matrimonio e a combinare unioni proficue.

 «È stata una responsabilità interpretare Georgiana Lambe - ha commentato a Tvserial.it  l'attrice Crystal Clarke - ma non è stato un peso e non mi sono mai sentita sotto pressioneNon volevo che sembrasse una ragazzina lagnosa e viziata con i soldi. Volevo che fosse chiaro che tutti i soldi del mondo non possono proteggerti dal razzismo, dalla xenofobia e dall’ignoranza», ha sottolineato l'attrice, auspicando che anche il period drama possa contribuire a non disperdere la voce delle persone di colore che hanno vissuto in Gran Bretagna anche prima del 1948 e dell'approdo in Inghilterra della nave Windrush, proveniente dall'ex colonia della Giamaica con a bordo centinaia di bambini. Il nome della nave è diventato anche quello dello scandalo che riguardò quella generazione: non potendo documentare il proprio status coloro che scesero dalla nave si videro negare il lavoro, le cure mediche e anche la cittadinanza, riducendosi ad essere, senza alternativa alcuna, immigrati illegali su suolo inglese. Un flusso massiccio coinvolse il paese anglosassone tra il 1950 e il 1960, ma la politica di quegli anni fu di tolleranza zero.

Voci e storie di cui la letteratura, e i period drama ispirati, si prendono responsabilmente carico come hanno fatto l'arte e il cinema per la storia di Dido Elizabeth Belle, personaggio storico della cui vita molto poco si conosce. Nata nelle Indie Occidentali, era la figlia meticcia illegittima del nipote di William Murray, conte di Mansfield e giudice capo della Corte Suprema inglese. Il padre della giovane, finito in povertà, l'affida alle cure del ricco prozio che l'accoglie. L'arte ha consentito la conoscenza di questa storia grazie al ritratto, commissionato dallo stesso conte di Mansfield, realizzato da un artista sconosciuto nel 1779, in cui Dido Elizabeth Belle con la sua pelle mulatta è accanto a sua cugina Lady Elizabeth Murray di pelle bianca, a Kenwood House, Hampstead, a nord di Londra. Al ritratto si è ispirata nel 2013 anche la regista britannica  Amma Asante per il suo film "La ragazza del dipinto", con Gugu Mbatha-Raw nel ruolo di Dido e Sara Gadon in quello di Elizabeth. Con questa pellicola il cinema si addentra nella spinosa e dolorosa vicenda del massacro della Zong dell'uccisione di massa di 142 schiavi africani da parte dell'equipaggio della nave negriera Zong nei giorni successivi al 29 novembre 1781. Un atto ignobile commesso da un gruppo di commercianti di schiavi di Liverpool che aveva stipulato un'assicurazione sulla loro vita e che, dichiarando di aver gettato in mare degli schiavi per alleggerire il carico della nave in difficoltà, ambiva al risarcimento. Il dibattito giudiziario, seguito al rifiuto degli assicuratori di pagare, sostenne in un primo tempo che, in alcune circostanze, l'uccisione deliberata di schiavi fosse una pratica legale e che quindi gli assicuratori sarebbero stati tenuti a risarcire i commercianti. Una vicenda antesignana del movimento abolizionista della schiavitù che da lì a breve si sarebbe affermato e che accese comunque un ampio dibattito sugli orrori della tratta atlantica degli schiavi africani verso il Nuovo Mondo, alla base della successiva guerra di Secessione americana (1861- 1865).

Lo stesso cognome Mansfield è di forte richiamo austeniano. Il sito della Jane Austen Society of Italy (www.jasit.it) nel 2015 ha ripreso un articolo dalla rivista “Persuasions On-Line” della Jane Austen Society of America (https://www.jasit.it/?s=le+cugine), nel quale Christine Kenyon Jones approfondisce il legame tra l'ispirazione di Jane Austen nella stesura del suo quarto romanzo "Mansfield Park" e la storia di Dido Elizabeth Bell e del prozio, il giudice capo della Corte Suprema inglese Lord Mansfield. Costui passò alla storia per la sentenza con cui nel 1772 stabilì che James Somerset, imputato di colore, non potesse essere fatto uscire dall’Inghilterra contro la sua volontà per essere riportato in schiavitù nella colonia della Virginia.

The state of slavery is of such a nature that it is incapable of being introduced on any reasons, moral or political, but only by positive law, which preserves its force long after the reasons, occasions, and time itself from whence it was created, is erased from memory. It is so odious, that nothing can be suffered to support it, but positive law. Whatever inconveniences, therefore, may follow from the decision, I cannot say this case is allowed or approved by the law of England; and therefore the black must be discharged.

Il dipinto di Dido Elizabeth Belle e della cugina Lady Elizabeth Murray risale al 1779. L'epoca è quella di re Giorgio III che per motivi di salute nel 1811 fu sostituito dal figlio principe del Galles, Giorgio IV, divenuto sovrano della Gran Bretagna alla sua morte nel 1820, decretando la fine dell'età della Reggenza in cui Jane Austen ambienta il suo incompiuto "Sanditon" e muore per malattia all'età di 41 anni, nel 1817. L'epoca è dunque quella in cui la schiavitù è pratica diffusa e legale nei paesi colonizzati. A essi Giorgio III strategicamente e manifestamente punta per costituire un impero economico unitario e rendere le colonie stesse un complemento a sostegno della crescita dell'economia della madrepatria. In particolare lo stesso Giorgio III aveva ritenuto la difesa delle isole dello zucchero - proprio le Indie occidentali - indispensabili per poter continuare a finanziare la guerra contro le Tredici colonie dell'America settentrionale (costituite tra il 1607 e il 1732), primo nucleo degli Stati Uniti che rivendicarono e ottennero la propria indipendenza dalla madrepatria britannica il 4 luglio 1776. Il fenomeno della schiavitù diffusa nei paesi colonizzati in questa epoca, con tutti i riflessi sulla storia del tempo, è proprio quella che incide nelle vicende che hanno ispirato Jane Austen e lo scrittore e sceneggiatore Andrew Davis rispettivamente per la stesura incompiuta e la trasposizione di un possibile prosieguo di "Sanditon".

Uno spaccato ricco che suggella la lungimiranza e la profondità dello sguardo di Jane Austen sulla sua epoca, e sulla umanità che la popola, e oltre. Uno sguardo aperto al quale non sono sfuggiti i preludi di nuove trasformazioni sociali e i germi dei conseguenti pregiudizi.

 

* Sense and Sensibility  (titolo prima stesura Elinor e Marianne)
(Ragione e sentimento)
scritto nel 1795 e pubblicato nel 1811

Pride and Prejudice (titolo prima stesura First impressions)
(Orgoglio e pregiudizio)
scritto tra il 1796 e il 1797 e pubblicato nel 1813

Northanger Abbey
(L'abbazia di Northanger)
scritto tra il 1798 e il 1799 e pubblicato nel 1817

Mansfield Park
(Mansfield Park)
scritto tra il 1811 e il 1812 e pubblicato nel 1814

Emma
(Emma)
scritto nel 1814 e pubblicato nel 1815

Persuasion
(Persuasione)
scritto nel 1815 e pubblicato nel 1817

**Il titolo "Sanditon", non presente nel manoscritto, è stato attribuito sulla base della tradizione familiare, testimoniata da una lettera del 20 maggio 1869(?) di Anna Lefroy al fratello James-Edward, mentre quest'ultimo stava preparando la biografia della zia, A Memoir of Jane Austen (1870). Nella seconda edizione della biografia (1871) apparve una scelta del testo, con l'indicazione: "The Last Work". La prima trascrizione completa del manoscritto è quella a cura di R. W. Chapman: Fragment of a Novel, Oxford University Press, 1925.
La suddivisione dei capitoli è quella del manoscritto, mentre i capoversi sono stati inseriti per facilitare la lettura.
Il manoscritto è al King's College di Cambridge e può essere consultato, insieme alla trascrizione, nel sito che raccoglie tutti i manoscritti esistenti delle opere austeniane (escluse le lettere):
Jane Austen Fiction Manuscripts" (da www.janeausten.it).