Sassi infiniti, di lor contar sconfitto,
sembran semenze a fecondar la terra,
d'essi il mistero d'un partorir d'essenze.
Secca spianata d'un tardo mondo afflitto,
perdette irriguo, fu al Dogma donata,
terra fatata, mi guardo in tondo ambiguo.
Cerco al pensier quei tempi d'Are elette,
d'Artista Eccelso il decretar l'indago,
ma oscura è mente qual di ragion s'abbraccia.
Poi, d'improvviso, s'accende lume all'alma,
vedo una palma, romita al ciel ascende,
è verde goccia e al cuor le brume sperde!
Spoglia pietraia, la festa della vita,
stenti al sorriso nel valicar giogaia,
ma è poi una foglia
e forse è il Paradiso.
(Cristoforo Labate)