E ora (tutti insieme)
un'ovazione ai miei ricordi.
Ma solo a quelli persi lasciati
abbandonati o soffocati
al risveglio.
Quelli stracciati come un'alga
viscidi e spezzati dentro.
Quelli morti tra le risate
cuciti addosso ai sogni
e poi riposti a caso.
Tu e tu che tenevate il filo
voi che tagliavate il senso
e poi la forma e la sostanza, voi ch'eravate ombre
di rami dissolti in un sospiro
in un mattino a caso.
Che farmene di voi pietosi resti,
bave rilucenti e maschere?
Di voi mi resta un segno
la traccia smarrita e curva
di perse emazie rare.
(Daniela Scuncia)