Un uditorio attento e interessato ha seguito per oltre sessanta minuti la conversazione di Natale Pace sui rapporti tra Leonida Repaci e Antonio Gramsci, tenuta nella nuova sede del Circolo Culturale Rhegium Julii, in via Aschenez a Reggio Calabria.
L’evento, organizzato nell’ambito dei Cenacoli Letterari, è stato curato dal Presidente dello storico sodalizio culturale reggino Pino Bova, il quale, presentando il relatore, Natale Pace, ne ha percorso i tratti biografici salienti.
Pace è stato amico di Repaci per lungo tempo, ma soprattutto negli ultimi anni della sua vita. Quando si trattò di regolarizzare con atto notarile la donazione dei beni dello scrittore alla Città e di trasferire i quadri dalla Pietrosa nella sede comunale, Pace ebbe l’incarico di sovraintendere all’operazione.
Natale Pace scrive da oltre mezzo secolo, poesie, racconti e saggi, ma è molto parco nel dare alle stampe le sue produzioni letterarie. Ha pubblicato alcune raccolte di poesie giovanili (La terra e altre canzoni – Il seme sotto la neve), la raccolta di racconti Piccole Piume e un saggio romanzato su alcuni aspetti della vita di Leonida Repaci, Il Debito, edito da Laruffa. E’ stato dirigente sindacale della CISL Funzione pubblica con responsabilità regionali e nazionali e nella trascorsa amministrazione comunale di Palmi con il sindaco Barone è stato assessore per oltre tre anni. Svolgendo tale incarico non ha mancato di promuovere la conoscenza degli uomini di cultura palmese, primo tra tutti Repaci, organizzando un intero mese di manifestazioni a lui dedicate, intitolando una strada ad Albertina, avviando con il Presidente dell’Associazione Club Unesco, Rocco Militano, il riutilizzo di Villa Pietrosa e la realizzazione del sogno di Leonida: essere lì seppellito con la moglie Albertina.
Nella sua conversazione Natale Pace ha approfondito con i presenti aspetti fondamentali della vita e del pensiero di Leonida Repaci che nascono e si sviluppano intorno ai suoi rapporti tumultuosi con Antonio Gramsci e il partito comunista.
“I quattro punti cardinali della vita di questo grande scrittore calabrese” ha detto Pace “sono la moglie Albertina, la famiglia (Jenia), le opere e la politica e nella politica certamente predominante è il rapporto con Gramsci”
Il culmine, il “crocevia” come lo definisce Pace di tutto è rappresentato dal famigerato “eccidio della Varia” del 30 agosto 1925. Quella giornata, la morte del giovane fascista, il povero Rocco Gerocarni, i sette mesi di galera di Leonida da innocente, il fidanzamento con Albertina, i guai di tutta la famiglia, le dimissioni dal PCI e i critici giudizi di Gramsci nel corpo dei “Quaderni dal Carcere”, tutto ha origine e ruota intorno a quella triste giornata.
Alla fine della relazione, molto gradita dai presenti, il Presidente Bova ha avviato il dibattito. Molti degli intervenuti, tra cui Giuseppe Ferrara ed Enzo Filardo, hanno sottolineato che molta parte delle vicende raccontate da Pace erano sconosciute, segno di una trascuratezza colpevole nei riguardi non solo di Leonida Repaci, ma di tutti i grandi uomini della cultura calabrese. Gli intervenuti hanno anche approfondito aspetti importanti della relazione come i rapporti tra Repaci, Palmi e la Calabria e la enorme considerazione che dello scrittore palmese si ha fuori dalla nostra Regione.
2018-04-04 Leonida Repaci e Gramsci. Conversazione di Natale Pace