di Anna Foti
Il presidente Roberto Di Bella converserà con Gioacchino Criaco, giovedì 19 dicembre alle ore 17 a palazzo Alvaro
"La mia esperienza professionale mi ha fatto toccare con mano il dolore di tante famiglie, lasciandomi comprendere il bisogno di Speranza di questa terra", così il presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, ha commentato la scelta di raccontare le storie profondamente umane che, nel suo delicato mandato di giudice, ha ascoltato. Scritto con Monica Zapelli, sceneggiatrice dei film I cento Passi e Aspromonte la terra degli ultimi e della fiction Liberi di Scegliere, pubblicato con i caratteri della Rizzoli con il titolo “Liberi Scegliere. La battaglia del Giudice Minorile per liberare i ragazzi della Ndrangheta”, il volume sarà al centro di una conversazione promossa dal circolo culturale Rhegium Julli e dalla fondazione Antonino Scopelliti alla quale prenderanno parte il presidente Roberto Di Bella e lo scrittore calabrese Gioacchino Criaco, autore dei romanzi Anime Nere e Maligredi.
L'appuntamento è programmato per giovedì 19 dicembre alle ore 17, presso la sala Francesco Perri di palazzo Corrado Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria, e sarà introdotto dai saluti di Rosanna Scopelliti, presidente della fondazione Antonino Scopelliti, e di Giuseppe Bova, presidente del circolo culturale Rhegium Julii.
Il circolo culturale Rhegium Julii e la fondazione Antonino Scopelliti promuovono congiuntamente questa iniziativa nella profonda convinzione che riflettere sull’esperienza e sull’impegno profuso sul territorio dal Tribunale per i Minorenni per rendere la Giustizia, i Diritti e la Libertà un patrimonio concreto e accessibile per tutti i giovani di questa terra, costituisca per la comunità intera un'occasione preziosa di crescita sociale collettiva.
L'incontro con la cittadinanza precederà quello con gli studenti che, molto probabilmente, coinciderà con la cerimonia di premiazione del Concorso nazionale letterario e artistico dedicato alle Scuole secondarie di secondo grado, indetto dalla fondazione Scopelliti in memoria del magistrato, che avrà luogo il prossimo 20 gennaio, nel giorno che sarebbe stato del compleanno del giudice Antonino Scopelliti.
Il titolo e i contenuti del volume “Liberi Scegliere. La battaglia del Giudice Minorile per liberare i ragazzi della Ndrangheta” si ispirano all’accordo destinato ai minori provenienti o inseriti in contesti mafiosi che prevede la realizzazione di percorsi personalizzati di rieducazione e reinserimento sociale, lontano dai contesti mafiosi di provenienza.
Un accordo formalizzato con un protocollo istituzionale recentemente rinnovato, per i prossimi tre anni, alla presenza del ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, del ministro delle Pari opportunità, Elena Bonetti, del procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho (già procuratore distrettuale Antimafia a Reggio Calabria), del segretario generale della Cei monsignor, Stefano Russo, del presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio, Roberto Di Bella, del procuratore presso il Tribunale per i minori reggino, Giuseppina Latella, del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e del presidente di Libera, don Luigi Ciotti.
Un'esperienza avviata proprio a Reggio Calabria nel 2013 e dalla quale poi è nato un protocollo nazionale. Erano i tempi dei primi coraggiosi provvedimenti adottati dal presidente del Tribunali dei Minori di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, di allontanamento dalla famiglia mafiosa e di sospensione della potestà genitoriale, dunque atti temporanei che tracciavano e continuano e tracciare profili di contestuale attenzione verso il recupero di una sana e anch'essa "libera" genitorialità; provvedimenti che tanto fecero discutere e che furono anche molto criticati. Oggi, visti i risultati e la speranza di vita piena che anche le madri hanno imparato a vedere, il vento è cambiato. "Questo progetto sembra il grimaldello che riuscirà a scardinare il sistema mafioso. La ‘ndrangheta - ha dichiarato il procuratore nazionale Federico Cafiero De Raho in occasione della recente sottoscrizione - si sgretolerà quando si capirà che al di fuori ci sono prospettive di miglioramento".
La centralità dell'esperienza di Reggio Calabria nel panorama più ampio di prevenzione del crimine mafioso era stata sottolineata anche nel 2017 quando la sottoscrizione del protocollo ebbe come cornice proprio la sala di rappresentanza della Prefettura di Reggio Calabria, alla presenza degli allora ministri dell'Interno Marco Minniti e della Giustizia Andrea Orlando. L'importante è che adesso questa esperienza cresca e si concretizzi.
In ogni luogo in cui ciò avverrà, un giovane avrà un'alternativa e, attraverso questa alternativa, sperimenterà la libertà. Questo volume costituisce uno strumento di condivisione, capace di infondere speranza e contestualmente di sottolineare la necessità di proseguire, con delicatezza ma anche con fermezza, lungo questa strada da poco tracciata ed ancora lunga.