Di Anna Foti
Come può una nota soltanto annunciare un'intera melodia e schiudere un mondo traboccante di emozioni? Può una musica esistere da sola, anche senza il film per cui è stata composta?
Ennio Morricone ha incarnato con la sua vita e la sua opera il prodigio di questo incantamento, profondamente umano come la sua vita, la sua passione, la sua opera. Tutto il mondo, che ad ogni latitudine gli sta rendendo onore, ha assistito a questo prodigio, divenuto straordinariamente quotidiano e familiare per ognuno.
Si era sbagliato nel dichiarare che la musica - quindi anche la sua - avrebbe parlato soltanto in seguito. «L'arte astratta per eccellenza, la musica, non parlerà subito ma nel tempo, quando io non ci sarò più». Essa, invece, ha iniziato ad incantarci prima, per questo salutare Ennio Morricone, un maestro grande per genialità e sensibilità, ci tocca nel profondo. Ci sentiamo tutti grati e privilegiati per aver "sentito" le sue melodie, che ancora e sempre scalderanno il nostro animo, ci commuoveranno, ci raggiungeranno in quella curva di cuore dove le parole si sublimano in note. Registi e cantanti hanno affidato alla sua opera i loro film e le loro interpretazioni. Oggi quegli accordi, anche da soli, decantano ed emozionano senza fine. La tristezza, al cospetto di cotanta umile immortalità, si ritira. La sua musica vivrà. Per sempre.
Era nato a Roma, Ennio Morricone, il 10 novembre 1928. Aveva 91 anni quando si è spento. lo scorso 6 luglio, in una clinica romana dove era stato ricoverato per una frattura la femore.
Si è scritto da solo il necrologio https://www.giornalistitalia.it/morricone-e-il-suo-necrologio-per-la-stampa/, pubblicato su tutti i quotidiani. «Il più doloroso addio» alla moglie siciliana, Maria Travia, amore di una vita alla quale aveva dedicato i due Oscar, ai figli, alle sorelle e ai nipoti. Ha disposto funerali privati, «per non disturbare». La sua riservatezza e la sua umiltà hanno condensato fino alla fine la sua grandezza di uomo, di compositore e di artigiano, come soleva definirsi.
Il maestro e la Calabria
Qualche pagina della sua vita fu anche scritta in Calabria. Il politeama di Catanzaro si onorò di collaborare con lui nel 2011, anno in cui fu insignito della cittadinanza onoraria dall'allora sindaco del capoluogo calabrese, Michele Traversa, e in cui il maestro fu presidente onorario della rassegna "La grande musica per il cinema".
https://www.corrieredellacalabria.it/societa/item/252175-morto-il-premio-oscar-morricone-catanzaro-gli-aveva-conferito-la-cittadinanza/
https://www.quotidianodelsud.it/calabria/catanzaro/spettacoli/musica/2020/07/06/il-ricordo-di-morricone-quando-il-grande-compositore-divenne-cittadino-di-catanzaro/
Assoluta e applicata, la musica è sempre l'idea che muove e anima le note
Italiano illustre oltre ogni confine e genio assoluto agli occhi del mondo, compositore di musiche di straordinaria intensità, Ennio Morricone si dedicò a questa arte in modo totale spaziando dalla musica assoluta a quella applicata. Orchestratore e direttore d’orchestra, scrisse copiosamente per il teatro, la radio e il cinema. Ha composto oltre cinquecento melodie per il cinema e la televisione, musiche per solisti e orchestra, con i suoi arrangiamenti ha segnato anche il pop italiano degli anni Sessanta; è stato un fine sensibile innovatore, autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale.
Con grande umiltà e essenzialità descriveva così la sua attività: «Lavoro molto. Scrivo, perché è l'unica cosa che so fare». Si definiva "un artigiano" per il lavoro meticoloso che da compositore eseguiva con le note come lo scrittore avrebbe fatto con le parole e il poeta con i versi, puntando a cesellare ogni partitura. Una cura che ha sempre testimoniato passione e amore e che ha consegnato al mondo le più belle colonne sonore di sempre. «Le note non contano nulla, penso io, conta l'idea che le anima, le muove e le porta a diventare qualcosa di diverso».
La vita, le note. la sua amata Maria
La vita di un uomo devoto alla sua famiglia, alla sua Maria e ai suoi figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, e le note di un compositore dedito alla scrittura di partiture.
La vita, le note e in ognuna di esse, il seme dell'eternità, interrato e coltivato con pazienza, fatica e passione. In ognuna di esse la meraviglia della musica che non necessita di traduzioni per diventare universale e per raccontare al mondo i sentimenti.
La vita e le note dentro la grande arte del Cinema che, senza timore di smentita, oggi senza il suo tocco, la sua sensibilità, la sua visione, il suo talento, il suo genio non sarebbe quello che il mondo intero conosce e ama.
La musica e una storia, mentre immagini, silenzi e dialoghi scorrono davanti agli occhi. A reggere questo insieme è chiamata la colonna sonora. Grazie al maestro Morricone il mondo ha scoperto che le note possono attraversare ogni parola detta e non detta in ogni storia trasposta sullo schermo e assolvere all'audace compito di saldare ogni emozione, rendendola viva, reale, comune a tutti, in ogni angolo del mondo; le note possono, in una parola, rendere ogni emozione universale.
Una melodia per la neve
Del premio cinematografico più antico e prestigioso Ennio Morricone era stato insignito nel 2016 per la colonna sonora del film più lungo di Quentin Tarantino "The Hateful eight" (2015). Era stato chiesto al maestro di comporre una melodia che narrasse azioni svoltesi in mezzo alla neve. La forza immaginifica di Morricone fece il resto. Il frutto fu una melodia invernale, emozionante e trepidante che conquistò subito l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
Seconda standing Ovation per lui, dopo quella del 2007, nel gremito Dolby Theatre di Los Angeles, quando ricevette l'Oscar alla Carriera, anche quello dedicato alla moglie Maria. Nel 2007 a consegnare il premio a Ennio Morricone fu il grande Clint Eastwood, protagonista della Trilogia del dollaro firmata dal regista Sergio Leone, grande amico del maestro e composta da "Per un pugno dollari" (1964), "Per qualche dollaro in più" (1965) e "Il buono, il brutto e il cattivo" (1966). Tre film che hanno rivoluzionato il genere Western anche per il ritmo impartito dalle colonne sonore di Ennio Morricone. A questa rivoluzione contribuì anche "C'era una volta il west" (1968), primo film di un'altra trilogia di Sergio Leone seguito da "Giù la testa" (1971) e "C'era una volta in America" (1984). Il genere western impegnò Ennio Morricone anche per le musiche de "Il mio nome è nessuno" di Tonino Valerii nel 1973.
Lo Struggimento della Nostalgia e il Mistero del Bacio
Mai un amore perduto nel tempo e una irriducibile nostalgia furono narrati con tanto struggimento come nei brani composti per Deborah (Jennifer Connelly/Elizabeth MacGovern) e David (Scott Diler/Robert De Niro) e per Salvatore (Marco Leonardi) ed Elena (Agnese Nano), rispettivamente Deborah's theme ("Once upon a time in America) nel film "C'era una Volta in America" e il Tema d'Amore, composto con il figlio Andrea, per l'emozionante pellicola da Oscar (Miglior Film Straniero nel 1990) "Nuovo cinema Paradiso" (1988), con la regia di un altro suo grande amico Giuseppe Tornatore.
Tale colonna sonora, eseguita dalla pianista Beatrice Rana e dal violoncellista Misha Maisky, è stata scelta per omaggiare il maestro in occasione della riapertura della Scala di Milano dopo il lockdown, coincisa con il giorno di questo addio (6 luglio u.s.).
Già la prima nota della composizione ci riporta dentro il Cinema Paradiso e a quella scena finale immersa nell'amore che ogni bacio, ogni volta, diffonde e riaccende, ricordandoci in questo 6 luglio così speciale - in cui si celebra nel mondo anche il World Kiss Day - come anche il cinema di Tornatore impreziosito da Ennio Morricone abbia esaltato questo gesto così straordinariamente bello e nobile, dotato di inesauribili fascino e mistero.
La nota stonata e il tormento di un uomo
Lo ha chiamato Peppuccio nel necrologio che si è scritto da solo. Ennio Morricone ha salutato "con particolare affetto" il regista siciliano Giuseppe Tornatore - che gli ha recentemente dedicato il documentario al maestro "Ennio, the maestro!"- per il quale aveva musicato molti film tra i quali, oltre "Nuovo Cinema Paradiso" che segnò l'inizio di una prolifera collaborazione e affettuosa amicizia, anche "Stanno tutti bene" (1990), "Una pura formalità" (1994), "L'uomo delle stelle" (1995), "Malena" (2000), "Baarìa" (2009), "La migliore offerta" (2013) e "La Corrispondenza" (2016). Mai nota stonata più melodiosa di quella inserita nella composizione per Novecento, protagonista de "La leggenda del Pianista sull'Oceano" (1998), tratto dall'omonimo monologo di Alessandro Baricco.
Il regista e l'attore della musica
Indimenticabili resteranno anche le colonne sonore composte per "Mission", Palma d'oro a Cannes, diretto nel 1986 da Roland Joffé, "Gli intoccabili" (1987) di Brian De Palma, "La cosa" di John Carpenter (1982), "Frantic" (1988) di Roman Polanski, "Légami!" (1990) di Pedro Almodovar, "U turn - Inversione di marcia" (1997) di Oliver Stone, "I giorni del cielo" di Terence Malick (1978). Intense anche le collaborazioni con registi italiani come Elio Petri per “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (1970), Gillo Pontecorvo per “Battaglia di Algeri” (1966), Bernardo Bertolucci per il maestoso "Novecento" (1976), Marco Bellocchio per "I pugni in tasca" (1965), Francesco Rosi per "Dimenticare Palermo" (1990), Ricky Tognazzi per "Canone Inverso" (1996), Marco Tullio Giordana per "Pasolini, un delitto italiano" (1995), dedicato alla drammatica morte dell'intellettuale con cui il maestro collaborò per i film "Uccellacci e uccellini", "Teorema", "I Racconti di Canterbury", "Il fiore delle Mille e una notte" e "Salò". Le sue musiche hanno arricchito anche le pellicole di Dario Argento "L'uccello dalla piume di cristallo" (1970) e "Il gatto a nove code" (1971) e le storie di Italiani che hanno accresciuto con la loro vita e la loro dedizione la Speranza nel mondo come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giorgio Perlasca, Gino Bartali, rispettivamente nei film "Giovanni Falcone, l'uomo che sfidò Cosa Nostra" (2006) di Andrea e Antonio Frazzi e, diretti da Alberto Negrin, "Paolo Borsellino, i 57 giorni" (2012), "Giorgio Perlasca, un eroe italiano" (2001) e "Gino Bartali, l'intramontabile" (2006). Sempre Alberto Negrin, che ha definito il maestro «un sismografo dell'anima», ha scritto e diretto anche il film per la tv dedicato ad Anna Frank ("Mi ricordo Anna Frank" 2010) e anche in quella occasione le musiche erano state firmate da Ennio Morricone.
Sulle sue musiche hanno recitato attori di spessore tra i quali Clint Eastwood, Henry Fonda, Charles Bronson, Robert De Niro, Claudia Cardinale, Monica Bellucci, Claudia Gerini, Pierfrancesco Favino, Sergio Castellitto, Leopoldo Trieste (di Reggio Calabria), Richard Gere, Jeremy Irons, Samuel Leroy Jackson, Kurt Russell, Tim Roth, Geoffrey Rush, Gerard Depardieu, Kevin Costner, Sean Connery, Michele Placido, Massimo Dapporto, Elena Sofia Ricci, Luca Zingaretti, Lorenza Indovina, Ricky Tognazzi, Olga Kurylenko, Patricia Clarkson, Melanie Thierry, Jennifer Jason - Leigh, Ksenia Rappoport, Margareth Madè, Terence Hill, Antonio Banderas, Philippe Noiret, Jacques Perrin, Francesco Scianna, Gian Maria Volontè, Riccardo Cucciolla.
Non sono mancate anche le colonne sonore per film di ispirazione biblica come "Genesi: la Creazione e il Diluvio" (1994) diretto da Ermanno Olmi, "Abramo" (1993) diretto da Joseph Sargent, "Giacobbe" (1994) diretto da Peter Hall e "Giuseppe" (1995) diretto da Roger Young. In questi ultimi tre film le musiche portano anche la firma dell'amico compositore Marco Frisina che così lo ha ricordato: «Un grande musicista italiano. Perché lui era italiano nello stile, nel linguaggio, nella tradizione e ci teneva ad esserlo. E’ stato un figlio del Novecento, un maestro della modernità. Come ha detto il presidente Mattarella, è riuscito a mettere insieme la musica popolare e la musica colta, dalla canzone di Vianello alla Messa per Papa Francesco. La sua era una romanità verace: si sentiva un erede della scuola romana» (Agenzia Sir).
Il suo genio anche nella musica Pop
E' italiano, dunque, il maestro visionario, instancabile artigiano delle note, compositore che il mondo ha conosciuto come l'autore delle più struggenti ed emozionanti colonne sonore hollywoodiane. Ma Ennio Morricone soprattutto al suo Paese, l'Italia - che la sua opera ha reso grande in uno scenario internazionale - ha mostrato anche altri talenti. Sue le musiche composte per Mina ("Se telefonando" 1966), Edoardo Vianello ("Abbronzatissima" 1963), Gianni Morandi ("C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones" 1966), Gino Paoli ("Sapore di mare" 1964), Zucchero ("Libera l'amore" 1989). Un aspetto meno conosciuto ma sempre geniale che non abbiamo tenuto solo per noi. Anche la cantautrice e attivista statunitense Joan Baez cantò sulle musiche del maestro le sue “The Ballad of Sacchi & Vanzetti" “Here’s to you”, colonna sonora del film “Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo (1971).
Tra le più belle colonne sonore della nostra vita
Grandi titoli, grandi nomi di registi, attori e cantanti ma la sua grandezza è nelle sue note e nella capacità che avranno sempre di suscitare emozioni.
Ennio Morricone, sempre commosso ha ricevuto i meritati premi - fino al recente alla Carriera consegnato al Senato dalla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati - ringraziando tutti coloro con cui aveva collaborato e coloro che fanno grande il cinema con il loro lavoro e il loro impegno, anche senza riconoscimento alcuno. Sempre molto schivo, non avrebbe voluto encomi o ribalte ma spero ci perdonerà se indugeremo, almeno adesso e adesso soltanto, sull'ammissione di una incontrovertibile verità: lui, italiano, maestro e artigiano, ha reso proprio il Cinema una sorgente inesauribile di emozioni in note, una costellazione brillante nel cielo sacro che è l'interiorità di ciascuno di noi. La sua musica è stata e rimarrà tra le colonne sonore più belle della nostra vita.