Giovedì 31 maggio alle ore 17.00, presso il Consiglio Regionale della Calabria (sala Giuditta Levato), si terrà un convegno dal titolo Nicola Giunta, il Poeta di Reggio.
Il Rhegium Julii, in occasione del cinquantesimo anno dalla scomparsa del Poeta, valutata la popolarità di questa personalità, così presente e viva nell’immaginario collettivo, in collaborazione con il Comune di Reggio Calabria e l’Accademia del tempo libero, ha inteso organizzare un memorial in omaggio all’indimenticato letterato reggino.
Drammaturgo, poeta, favolista, autore di canzoni, bibliotecario, cantante lirico, Nicola Giunta è stato per anni l’attento osservatore e l’interprete dei sentimenti reggini, capace di cogliere i tratti positivi e rigeneranti della vita locale ma anche i segni contraddittori e vacui di uomini e donne di questa parte dello stivale.
In tutte le sue opere emerge, per chi lo voglia cogliere, l’amore sviscerato per la sua Città, per la sua storia, per la sua gente, per le sue tradizioni, ma anche l’incitamento, il grido, l’impeto di stroncare decisamente tutto ciò che si caratterizza come effimero, supponente e senza futuro.
Non sono pochi i versi che commuovono per la tenerezza e l’afflato filiale indirizzate alla mamma, ai “Riggitaneddhi”, ai bambini (penso “a sira i vigilia”), a “DDiu”, ma sono numerose anche le poesie/non poesie dissacranti, presenti nella mente e nella memoria dei reggini, con le quali Giunta diventa irriverente e fustigatore denunciando i cattivi costumi nostrani, la boria, l’inettitudine, la rozza incultura che mortificano una Città, altrimenti incomparabilmente bella.
A cinquant’anni dalla sua morte non si può che constatare quanto sia grande, ancora, l’apprezzamento della gente verso questo autore, un poeta e drammaturgo che i reggini sentono come loro vero cantore, nelle cui opere riconoscono totalmente i loro difetti e i loro pregi, al punto che avvertono gli accadimenti odierni come riconducibili ai fatti descritti nei suoi versi.
La celebrazione di questo anniversario è quanto mai opportuna per approfondire lo spessore dell’impegno culturale di questo autore, che non è figlio di un dio minore, e non è constestualizzabile geograficamente in modo limitato, ma ha dimensioni più grandi di quelle supposte, sia perché ha reso universale la cultura popolare, sia perché è stato in grado di rappresentare, lo spaccato di una società ben individuata che, nostro malgrado, non è cresciuta secondo le aspettative, e vive malinconicamente un triste declino.
Giunta, nonostante il lungo tempo trascorso, non ha concluso ancora il suo tempo. Il suo verseggiare sempre attuale, le sue commedie dai contenuti filosofici apprezzabili, non hanno esaurito il compito, anche educativo, che hanno sempre avuto. E resterà ancora a lungo in mezzo a noi, che pare quasi di vederlo come accade per Pessoa a Lisbona, seduto, in una via del centro, con una penna in mano ed un foglio bianco, dove ciascuno può passargli accanto, accostarsi, quasi sentirlo leggere e parlare. Perché così Giunta è presente nel cuore della gente, così la sua parola alita e si diffonde per le nostre contrade.