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Non fu solo un concerto ma un racconto, avvolto in un intenso fascio di luce, di una vita con la musica.
Una narrazione intessuta di parole e note, un intreccio di storie e spartiti eseguiti ad occhi chiusi o levati al cielo, eternamente ispirato e rapito da Euterpe, a stretto e diretto contatto con il suono. Nessuna amplificazione. Tra un brano e l’altro, un inchino e un tributo al suo pianoforte, un sorriso e un racconto al suo pubblico. Nel maggio 2016, una standing ovation aveva suggellato la tappa reggina al gremito teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria del tour “The twelfth room” (”La dodicesima stanza”), primo disco da solista. Sul palcoscenico lui, Ezio Bosso, il suo piano, la sua splendida musica, la sua incontenibile energia e la sua straordinaria sensibilità.
Premiato dall’allora assessora comunale alla Cultura di Reggio Calabria e componente della commissione Unesco, Patrizia Nardi, con il riccio d’argento di Gerardo Sacco, il maestro Bosso aveva dato vita al miglior live dell’edizione 2016 della kermesse artistica “Fatti di Musica”, promossa da Ruggero Pegna.
Direttore con la bacchetta magica per antonomasia e solista creativo, Ezio Bosso si era già esibito nelle più importanti stagioni concertistiche internazionali come Royal Festival Hall, Southbank Center London, Sydney Opera House, Palacio de las Bellas Artes di Mexico city, Teatro Colon di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Auditorium Parco della Musica Roma.
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di Anna Foti
Storie e leggende uniscono letteratura e tradizioni religiose nel segno di San Giorgio e dell’universale allegoria della lettura e della cultura che salvano dall’ignoranza. Un tassello di questo mosaico è rappresentato dalla città di Reggio Calabria che in San Giorgio, Santo nella Storia, riconosce il proprio Patrono, venerato come Megalomartire Cristiano in Italia (anche Calabria e nel Reggino) e in Europa, celebrato nel calendario gregoriano il 23 aprile, giorno della sua morte nel 303.
Un intreccio di storie suggestive è al centro della giornata del 23 aprile che nel 1616 si consegnò alla Storia universale per essere la data in cui si fermò la penna (ma non le parole già incise) di William Shakespeare e Miguel De Cervantes, entrambi in un certo senso legati alla storia di Messina, il primo per l’ipotesi dibattuta, per alcuni verità, secondo la quale il cigno di Avon sarebbe nato a Messina dove ha interamente ambientato la commedia Much ado about nothing (Troppo rumore per nulla) datata tra il 1599 ed il 1600, il secondo perché invece con certezza trascorse a Messina alcuni mesi di convalescenza dopo la storica battaglia navale di Lepanto, alla quale aveva partecipato con la flotta di don Juan de Austria, Don Giovanni d’Austria, salpata proprio da Messina nel 1571. Sulla riva siciliana dello Stretto, Cervantes ha scritto Le novelle esemplari (Novelas ejemplares) pubblicate nel 1613.
San Giorgio, patrono di Reggio Calabria, come di altri due capoluoghi di provincia (Ragusa e Ferrara), del capoluogo di regione Campobasso, di decine di comuni in tutta Italia, è anche protettore invocato in diversi paesi europei come la Catalogna, il Portogallo, l’Inghilterra, la Germania, la Russia.
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di Anna Foti
Eterna é la ricerca dell’Amore “che a nullo amato amar perdona”, essenza della vita e dell’erranza di ogni essere umano. Il Sommo Poeta di cui ci si prepara anche a Reggio Calabria a celebrare i 700 anni dalla morte (Firenze 1265-Ravenna 1321), Dante Alighieri, guelfo sui generis che osteggiava papa Bonifacio VIII, esiliato dalla sua Firenze e Ghibellin fuggiasco cantato da Foscolo, ha raccontato un viaggio tormentato e affascinante nella sua “Divina Commedia”, tra i capolavori letterari più famosi di tutti i tempi.
L’anno di nascita di Dante non si conosce con esattezza. Si deduce dallo storico fiorentino Giovanni Villani che nella sua Nova Crônica riferisce che “Dante morì in esilio del comune di Firenze in età di circa 56 anni”.
Mercoledì 25 marzo alle ore 12 anche il Comune di Reggio Calabria aderirà al “Virtual Dantedì”, l’evento di apertura delle celebrazioni per l’anniversario in arrivo nel 2021.
Seppure a distanza, data la contingenza segnata dall’emergenza CovID 19, la chiamata è a leggere le celebri terzine e a partecipare ad una maratona sui social, con pillole, letture in streaming, performance dedicate a Dante, con gli hashtag ufficiali #Dantedì e #IoleggoDante.
“Questa proposta artistica – ha affermato l’assessora comunale alla Valorizzazione del patrimonio storico e culturale Irene Calabrò – vuole essere un antivirus sociale per aiutarci a resistere in questa lunga guerra di trincea in cui ciascun cittadino è chiamato responsabilmente a fare la propria parte per uscire - nuovamente insieme - a riveder le stelle”. Un invito a riveder le stelle senza uscire, ma viaggiando con la mente e con le emozioni, grazie ai libri, in questo caso alla Divina Commedia.
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Di Anna Foti
"Si celebra in tutta Italia la giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera. Nel rispetto delle norme di sicurezza per l'emergenza sanitaria la Presidenza della Repubblica ha annullato le previste cerimonie pubbliche. Il clima di difficoltà, di incertezza e di sofferenza che stiamo vivendo rende ancora più stringente la necessità di unità sostanziale di tutti i cittadini attorno ai valori costituzionali e ai simboli repubblicani", così ha commentato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella una giornata così significativa, in un momento così drammatico e cruciale.
L’Italia ha ricordato in un clima surreale i 159 anni dalla sua travagliata Unità. Lo ha fatto sommessamente, senza celebrazioni perché, pur se unita, attende il picco di una pandemia di cui è diventata epicentro in Europa.
“L’Italia è parte dell’Europa e l’Europa soffre con l’Italia. In questo momento in Europa siamo tutti italiani”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un videomessaggio in italiano nei giorni scorsi, ribadendo che la Commissione europea avrebbe fatto - come ha fatto e sta facendo - tutto il possibile per sostenere l’Italia.